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d'italiano su la monaca di monza e delle condizioni della donna

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  1. Nike91
     
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    Le condizioni della donna
    La monaca di Monza è vittima delle decisioni del padre. Fin da piccola le era stata inculcata nella mente l’idea che lei dovesse diventare una monaca, questo per lei è motivo d’orgoglio, però, una volta cresciuta, si rende conto che quella non era la sua strada.
    Gertrude, aiutata dalle sue amiche decide di scrivere una lettera al padre dove gli diceva che lei voleva rinunciare alla carriera ecclesiastica. Purtroppo, una volta tornata a casa, il padre, così come tutta la sua famiglia, la ignora; la ragazza ne risente molto di questa sofferente situazione e decide, per farsi perdonare, di diventare monaca.
    In questo caso, la famiglia ha deciso il futuro di Gertrude, anche prima della sua nascita, senza preoccuparsi di ciò che la figlia volesse veramente.
    Nel trecento le donne non avevano molto potere, erano sottomesse dall’uomo e il padre, soprattutto, prendeva le decisioni al loro posto.
    Attualmente la donna ha acquisito molti più diritti e nella maggior parte dei paesi è considerata alla pari con l’uomo.
    Tuttavia, soprattutto negli stati dove prevale la condizione islamica, la donna non ha gli stessi diritti del sesso maschile.
    Questa, però, è una situazione molto particolare, poiché esse devono rispettare rigorose regole: non possono uscire da casa se non indossano un velo che le copra, al minimo i capelli, non possono fare il bagno al mare, perché altrimenti attirerebbero l’attenzione d’altri uomini; nel caso in cui indossassero il burka e dovessero mostrare il volto non ci devono essere individui maschili, infatti, nelle stazioni di polizia o in qualsiasi altro luogo le donne possono effettuare il riconoscimento della donna musulmana. Tutti questi aspetti sono parte integrante della religione musulmana e se ai nostri occhi appaiono condizioni esagerate e costrittive, nella loro cultura sono diventate essenziali e nel caso in cui non sono rispettate, una donna può anche essere espulsa dalla comunità.
    Io credo che, come noi vediamo le donne musulmane relegate ed “eccessivamente coperte”, loro vedono noi come persone prive del senso del pudore, talvolta anche sconce( come del resto accade in certe situazioni).
    Questi comportamenti sono imposti dalla loro cultura, esse sono, quasi, libere di accettarli o di non accettarli e noi non possiamo giudicarle. Il problema più grande sta nel rifiuto di queste regole, perché comporterebbe un’umiliazione dell’individuo di fronte a tutta la comunità che lo può considerare “diverso”.

     
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