RICERCA

di filosofia sul capro espiatorio

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Nike91
     
    .

    User deleted


    Capro espiatorio
    Il capro espiatorio era una capra che veniva allontanata nella natura selvaggia, come parte delle cerimonie ebraiche dello Yom Kippur, il Giorno dell'Espiazione, all'epoca del Tempio di Gerusalemme. Il rito viene descritto nella Bibbia, nella Mishnah e nel Talmud.
    Nella Bibbia ebraica
    Due capri venivano portati, assieme ad un toro, sul luogo del sacrificio, come parte dei Korbanot ("sacrifici") del Tempio di Gerusalemme. Il sacerdote compiva un'estrazione a sorte tra i due capri. Uno veniva bruciato sull'altare sacrificale assieme al toro. Il secondo diventava il capro espiatorio. Il sacerdote poneva le sue mani sulla testa del capro e confessava i peccati del popolo di Israele. Il capro veniva quindi allontanato nella natura selvaggia, portando con se i peccati del popolo ebraico, per essere precipitato da una rupe a circa 10 chilometri da Gerusalemme.
    La visione cristiana
    Nella teologia cristiana, la storia del capro espiatorio nel Levitico viene interpretata come una prefigurazione simbolica dell'auto-sacrificio di Gesù, che si accolla i peccati dell'umanità, essendo stato scacciato dalla città per ordine dei sacerdoti.
    Senso figurato del termine
    In senso figurato, un "capro espiatorio" è qualcuno a cui è attribuita tutta la responsabilità di malefatte, errori o eventi negativi e deve subirne le conseguenze ed espiarne la colpa. La ricerca del capro espiatorio è l'atto irrazionale di ritenere una persona, un gruppo di persone, o una cosa, responsabile di una moltitudine di problemi.
    La ricerca del capro espiatorio è un importante strumento della propaganda: ad esempio, gli Ebrei vennero individuati dalla propaganda nazista come fonte del collasso politico e dei problemi economici della Germania.
    La ricerca del capro espiatorio è spesso più devastante quando viene applicata a un gruppo di minoranza, perché questo trova difficile difendersi dalle accuse. Una tattica spesso impiegata è quella di caratterizzare un intero gruppo di individui per la condotta non etica o immorale di un piccolo numero di appartenenti a tale gruppo.
    Tra i gruppi usati come capri espiatori nel corso della storia troviamo i negri, gli immigranti, i comunisti, i capitalisti, i "terroni", le "streghe", le donne, i poveri, gli Ebrei, i lebbrosi, gli omosessuali, i tossicodipendenti, i disabili e gli zingari.
    Nelle società industrializzate, l'uso dei tradizionali gruppi di minoranza come capri espiatori viene sempre più malvisto. Portato all'estremo, questo può produrre delle regole sociali riguardanti il linguaggio, come nel caso del politically correct.
    La ricerca del capro espiatorio si applica anche alle organizzazioni. Ad esempio, grandi imprese o governi vengono visti da alcuni come responsabili di un numero esagerato di problemi sociali. Il politically correct potrebbe essere un fattore determinente nello sviluppo di tali credenze riguardanti le grandi imprese, in particolare dove un senso di tolleranza altamente sviluppato nei confronti delle minoranze tradizionali si scontra con il bisogno continuo (e spesso ingiustificato) di dare la colpa a qualcuno.
    Nelle sue opere, l'antropologo francese René Girard ha sviluppato una teoria completa sul meccanismo di capro espiatorio, con implicazioni psicologiche, antropologiche, sociologiche, filosofiche e religiose.
    Il capro espiatorio nella letteratura
    Benjamin Malaussène, protagonista di un ciclo di romanzi di Daniel Pennac, svolge il ruolo di capro espiatorio come professione. In alcune interviste, Daniel Pennac ha dichiarato di aver creato il personaggio di Malaussène-capro espiatorio dopo aver letto l'opera Il capro espiatorio di René Girard.
     
    .
0 replies since 11/1/2008, 22:12   175 views
  Share  
.